Medicina degli ovini

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Descrizione Medicina degli ovini

La Medicina degli ovini è la Scienza, appartenente alla Medicina Veterinaria, che si occupa di fornire competenze specifiche veterinarie applicabili alla specie degli ovini. Pertanto fornisce nozioni particolareggiate sugli ovini e sulle loro caratteristiche fisiologiche e morfologiche. A queste nozioni poi aggiunge le competenze medico-sanitarie che consentono al medico veterinario di prevenire i rischi di infezioni che potrebbero interessare gli ovini, individuare le patologie in atto, seguirne l’anamnesi, proporre cure adeguate. Inoltre sviluppa strategie di prevenzione e controllo che permettono di monitorare le malattie degli ovini al fine di evitare il più possibile la trasmissione dei virus agenti all’uomo e di garantire la genuinità dei prodotti alimentari commercializzati.
Scomponiamo le varie fasi soggetto di studio.

Innanzitutto la Medicina degli ovini fornisce una buona conoscenza della specie ovina.
Gli ovini, attualmente ritenuti animali appartenenti alla sottofamiglia dei caprini, comunemente identificano le pecore domestiche e selvatiche, mammiferi artiodattili e ruminanti del genere Ovis.
Si stima che attualmente in Italia circa undicimila esemplari di ovini vengono allevati in tre tipologie distinte: allevamento nomade, allevamento transumante e allevamento stanziale. L’importanza della specie è dovuta ai prodotti di ricavo: lana, carne e latte.
La Medicina degli ovini offre, poi, conoscenza sulle patologie che colpiscono gli ovini. Ad esempio: l’afta epizootica, la zoppina o zoppia (lesione batterica che si crea tra i due unghielli), la malattia della lingua blu, la scrapie, la brucellosi e simili.

Compito del medico veterinario è quello di adottare strategie di prevenzione della malattia al fine di evitarne l’insorgere o di controllo per evitarne il diffondersi in massa tra gli esemplari. Deve, inoltre, accertarsi di intraprendere cure adeguate che non compromettano la salubrità della carne dell’animale qualora sia destinato all’impiego alimentare e deve garantire la mancata trasmissione all’uomo di patologie o infezioni in atto di coloro che ne siano a stretto contatto.

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